Costa degli Schiavi olandese | |
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Dati amministrativi | |
Nome ufficiale | Slavenkust |
Lingue ufficiali | Olandese |
Capitale | Offra (1660–1691) Ouidah (1691–1724) Jaquim (1726–1734) |
Dipendente da | Repubblica Olandese |
Politica | |
Forma di governo | Colonia |
Nascita | 1660 con Guglielmo III d'Orange-Nassau |
Fine | 1760 con Guglielmo V di Orange-Nassau |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Africa occidentale |
Economia | |
Risorse | schiavi |
Produzioni | agricoltura, pesca |
Commerci con | Paesi Bassi |
Esportazioni | schiavi |
Religione e società | |
Religioni preminenti | protestantesimo |
La Costa degli Schiavi olandese (olandese: Slavenkust) fu un avamposto commerciale della Compagnia olandese delle Indie occidentali sulla Costa degli Schiavi, corrispondente all'area attualmente compresa tra gli stati del Ghana, del Benin, del Togo e della Nigeria. Lo scopo primario di questo avamposto era quello di rifornire di schiavi le piantagioni delle colonie nelle Americhe. Il coinvolgimento degli olandesi nella Costa degli Schiavi ebbe inizio con l'apertura di un primo avamposto a Offra nel 1660. Successivamente, il centro venne spostato ad Ouidah, dove inglesi e francesi avevano pure delle postazioni commerciali. Le continue ribellioni fecero sì che gli olandesi abbandonassero Ouidah nel 1725, spostandosi presso Jaquim, dove costruirono Fort Zeelandia. Dal 1760, gli olandesi abbandonarono definitivamente l'ultimo avamposto commerciale della regione.
Durante tutta la sua esistenza, la colonia della Costa degli Schiavi olandese ebbe continue relazioni con la vicina Costa d'Oro olandese, con base ad Elmina, nell'attuale Ghana.